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Comitato 8 Ottobre - Per non dimenticare

LA SCULTURA

“DOLORE INFINITO” Milano, 8 ottobre 2002 – “Dolore Infinito” è il titolo della scultura realizzata dall’artista Svedese Christer Bording, donata oggi da SAS Linee Aeree Scandinave ai familiari delle vittime del tragico incidente che un anno fa costò la vita a 118 persone. La scultura in granito sarà permanentemente ospitata presso il Bosco dei Faggi (Parco Forlanini, Milano). La compagnia aerea ha inoltre contribuito al completamento del “Bosco dei Faggi” con la realizzazione al suo interno di una “piazza” originariamente prevista dal progetto del Comune di Milano. “Abbiamo voluto donare ai familiari delle vittime un’opera che fosse profondamente radicata nella cultura e nella tradizione scandinava, realizzata con materiali naturali e che potesse trovare nel “Bosco dei Faggi” la sua giusta collocazione” ha commentato Jørgen Lindegaard, CEO e Presidente del Gruppo SAS. “Un’opera che lasciasse a ciascuno di noi libertà di interpretazione, che ci ispirasse nella riflessione, e che pur nella sua staticità potesse cogliere la forza della vita”. “DOLORE INFINITO” Dell’altezza di 230 centimetri, l’opera è composta da tre blocchi di granito di diverso colore posati su un basamento di pietra chiara e appoggiati l’uno all’altro al loro vertice superiore. I blocchi di granito di color marrone, rosso e nero sono stati estratti dalle cave della Svezia meridionale e scolpiti dall’artista svedese Christer Bording. La scultura si presenta con il lato interno di ciascuno dei tre blocchi perfettamente levigato e lucido, e con gli altri tre lati ciascuno lasciati al grezzo. Sul lato lucido interno, ciascun blocco presenta una superficie concava. UN RICORDO PER I FAMILIARI SAS Linee Aeree Scandinave ha chiesto allo scultore Christer Bording di tenere tutte le scaglie di granito derivanti dalla lavorazione dell’opera. “Non tutti i familiari potranno venire regolarmente al “Bosco dei Faggi”, ha commentato Jørgen Lindegaard, CEO e Presidente del Gruppo SAS. “Abbiamo quindi pensato di donare a ciascuno una scheggia di granito per ricordare loro che c’è un luogo dedicato ai loro cari”. IL LEGAME CON LA TRADIZIONE “Dolore Infinito” nasce da un’antica tradizione scandinava che data circa il 500 prima di Cristo. È a questo periodo infatti che risalgono le “Bautastenar” (pietre di bauta), monoliti che venivano eretti per consentire alle generazioni successive di ricordare luoghi di grande significato, in commemorazione di avvenimenti di grande importanza o per onorare i defunti. Erette in numeri variabili e in posizione verticale le Bautastenar non riportano iscrizioni. L’INTERPRETAZIONE DELL’ARTISTA “Ho cercato di interpretare la tradizione scandinava in senso moderno e universale. La scelta di graniti di colore diverso è stata dettata dall’esigenza di comunicare diversità, per ricordare le diverse nazionalità di quanti non sono più con noi”, ha spiegato Christer Bording. “Ho scelto di appoggiare i blocchi al loro vertice superiore perché volevo comunicare un senso di grande dolore e allo stesso tempo di conforto. Ho pensato a tre blocchi che danno la sensazione di sostenersi l’un l’altro” “Ho cercato di immedesimarmi in quello che sentiamo dentro di noi quando siamo toccati da un grande dolore. Ho pensato alla stretta allo stomaco che i familiari devono aver provato alla notizia di questa tragedia e ho voluto catturare questa sensazione creando delle superfici concave nel lato interno di ciascun blocco”. “Si tratta di un opera da vivere e toccare. E ho cercato di catturare proprio il concetto di vita levigando e lucidando i lati interni dei tre blocchi di granito. In questo modo sono riuscito a creare riflessi di luce ma anche il riflesso di quanto sta intorno all’opera e di chi guarda Dolore Infinito”. “Infine ho scelto una pietra neutra per il basamento, per permettere ai visitatori di concentrarsi sulla scultura. I bordi tuttavia sono stati levigati invitando così ad avvicinarsi e a toccare la scultura. Mi piace pensare a dei bambini che le giocano intorno passando tra i blocchi di granito. Mi piace pensare che quanti verranno qui saranno invogliati ad accarezzarla con la mano. Ma la cosa più importante è che ciascuno è libero di interpretarla: potrà vedere tre persone abbracciate che condividendo un grande dolore si sostengono, tre persone che conversano vicine, tre persone che si incontrano…” Christer Bording sarà presente al “Bosco dei Faggi” il giorno 8 ottobre 2002. L’ARTISTA 54 anni, svedese, Christer Bording vive e lavora nella regione di Skåne nella Svezia meridionale. L’artista lavora la pietra naturale ed in particolare un granito svedese chiamato diabas che si trova solo nelle vicinanze di Skåne. “Dolore Infinito” è la prima scultura dell’artista ad essere esposta in un luogo pubblico al di fuori dei paesi Scandinavi.

    Milano - 08/10/2002
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